Antezza (Pd) replica a dichiarazioni deputata Liuzzi

03.11.2014 13:24

 

“E’ a dir poco disarmante la superficialità (per non dire altro) con la quale la deputata grillina Mirella Liuzzi commenta l’approvazione dell’ordine del giorno a firma Antezza, Speranza, Folino per l’inserimento di Matera nella rete ferroviaria nazionale”. E’ quanto dichiara in una nota l’on. Maria Antezza del Pd che aggiunge: “Prima di affermare sciocchezze, denigrando l’impegno di quanti in Parlamento sono impegnati ad onorare il mandato ricevuto dagli elettori, l’on. Liuzzi avrebbe fatto bene a non distrarsi durante i lavori della seduta pomeridiana del 29 ottobre scorso dell’Assemblea, quando il Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, come si evince dal resoconto stenografico della seduta, ha precisato (parole testuali) che “sull’ordine del giorno Antezza n. 9/2629-AR/226 il Governo intende esprimere parere favorevole”.

Se solo avesse prestato un minimo di attenzione, l’esponente del Movimento 5 Stelle avrebbe preso atto, al pari di quanto fatto dal presidente di turno (esponente del suo stesso partito), che dall’accoglimento come “raccomandazione” si è passati al “parere favorevole” dell’Esecutivo sul mio ordine del giorno relativo all’inserimento della città di Matera nella rete ferroviaria nazionale e come ho già avuto modo di sottolineare rappresenta (perché ne crea le premesse) un atto politico significativo da parte del Governo. E mi auguro che come è successo, ad esempio, per l’ordine del giorno dell’inserimento di Matera nella zona franca urbana possa tradursi in atto concreto.

Consiglierei alla collega Liuzzi di leggere il resoconto stenografico della seduta, per valutare – se riterrà di far ricorso ad un pizzico di onestà intellettuale (come facciamo noi del PD quando riconosciamo il contributo dato dagli altri gruppi parlamentari) – di rettificare le sue affermazioni, per rispetto dei tanti lucani e materani che potrebbero sentirsi ingannati (per usare le sue stesse parole) da una comunicazione non rispettosa della verità dei fatti”.