Crisi, Svimez: «Sud Italia a rischio desertificazione» Più morti che nati. Niente lavoro. La Calabria è la Regione più povera.

29.10.2014 17:28

Il Mezzogiorno è a rischio desertificazione sia umana sia industriale.
Al Sud non ci sono posti di lavoro, la popolazione si impoverisce progressivamente e si fanno sempre meno figli.
È questo il quadro desolante che emerge dal rapporto Svimez 2014.
FAMIGLIE POVERE, +40% AL SUD. Le famiglie povere del Meridione sono aumentate del 40% nel 2014 perché manca il lavoro: in queste zone è stato perso l’80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014.
EMIGRAZIONE DI MASSA. A causa di questa difficile situazione economica non si fanno figli. Nel 2013 il numero dei morti ha superato quello dei nati e si sceglie di emigrare: 116 mila abitanti hanno lasciato il Sud nel solo 2013.
Inoltre la diffusa mancanza di impiego si ripercuote sui consumi delle famiglie scesi di quasi il 13% dall'inizio della crisi.
Secondo il rapporto, l’industria nel Mezzogiorno continua a soffrire di più. In cinque anni gli investimenti sono crollati del 53% con un conseguente calo del 20% del numero degli addetti.
RECORD STORICO NEGATIVO PER LA DISOCCUPAZIONE. Nel 2013 gli occupati nel Sud sono stati 5,8 milioni: il numero dei lavoratori è sceso per la prima volta sotto la soglia dei 6 milioni (-282 mila posti) il livello più basso dal 1977, anno da cui sono disponibili le serie storiche di dati.
Negli anni della crisi, tra il 2008 e il 2013, delle 985 mila persone che in Italia hanno perso il posto di lavoro, oltre la metà (583 mila) è residente nel Mezzogiorno. Ciò significa che la crisi ha colpito in termini occupazionali soprattutto le regioni meridionali dove, pur essendo presente appena il 26% degli occupati italiani, si concentra il 60% delle perdite di impiego.
Di riflesso al Centro-Nord è stato registrato il 40% dei posti di lavoro persi a fronte del 74% degli occupati.
Il trend non è migliorato nel 2014. Nel secondo trimestre, alla ripresa del Centro-Nord (+76 mila occupati) si contrappone un nuovo pesante passivo al Sud (-90 mila occupati).
DIVARIO GENERAZIONALE TRA NORD E SUD. Si allarga così il divario della disoccupazione nel Paese.
Secondo l'analisi Svimez esiste un dualismo generazionale oltre a quello territoriale: dal 2008 al 2013 sono andati persi in Italia 1 milione e 800 mila posti di lavoro fra gli under 35, mentre per gli over 35 nello stesso periodo l’aumento è stato di oltre 800 mila unità. Il tasso di disoccupazione degli under 35 è salito nel Mezzogiorno nel 2013 al 35,7%.
CALABRIA REGIONE PIÙ POVERA. Secondo la classifica stilata nel rapporto, la Calabria è la Regione più povera d’Italia con un Pil pro capite che nel 2013 si è fermato a 15.989 euro, meno della metà delle Regioni più benestanti come Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia.
Nel Mezzogiorno la Regione con il Pil pro capite più elevato è l’Abruzzo (21.845 euro). Seguono il Molise (19.374 euro), la Sardegna (18.620 euro), la Basilicata (17.006 euro), la Puglia (16.512 euro), la Campania (16.291 euro), la Sicilia (16.152 euro).
AL SUD PIL PRO CAPITE AI LIVELLI DEL 2003. In generale, in termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno nel 2013 è sceso al 56,6% del valore del Centro Nord, tornando ai livelli del 2003, con un Pil pro capite pari a 16.888 euro.