La strada che porta al nulla.
Alcuni giorni fa, i telegiornali nazionali hanno dato la notizia riportata domenica dalla carta stampata che, a Cocula, piccolo paese a 120 chilometri a sudovest di Città del Messico, sono stati barbaramente uccisi 43 giovani studenti dell’Istituto Agrario “Raul Isidro Burgos”, a due passi da Iguala. I ragazzi erano andati a protestare contro la politica del lavoro, forse diretti a Città del Messico, ma appena scesi dagli autobus, il Sindaco di Iguala, temendo che i giovani volessero disturbare il discorso della moglie (sorella di un narcotrafficante) candidata per succedergli, aveva ordinato di arrestarli. Solerti e corrotti poliziotti, dopo una spietata caccia all’uomo, hanno consegnato i ragazzi nelle mani dei narcos del clan Guerreros Unidos,che li hanno giustiziati uno ad uno e, dopo, bruciato i corpi su una pira. Questo è quanto dicono le cronache. Nulla ci è dato sapere sullo sdegno provocato da una siffatta notizia sulle coscienze individuali e collettive. Se esse sono state profondamente ferite e continueranno a sanguinare fino a quando giustizia e pulizia non sarà fatta. Se, invece, ognuno di noi, le autorità, il mondo intero, dopo la riprovazione iniziale lasciano defluire nell’oblio l’accaduto, e si continua a tollerare l’antistato nello Stato e pezzi di Stato nell’antistato, significa che siamo ad un passo dalle tenebre.
Penna di Falco