Nell’ambito della programmazione di arte pittorico/visiva sabato 11 ottobre si è ripetuto il successo avutosi lo scorso agosto con la prima collettiva organizzata dall’associazione artistico culturale MusicArte di Nova Siri.

15.10.2014 17:55

Questa è stata la volta  dell’artista calabrese Carla Favoino, che ha allestito una personale dal titolo “Lavando le ferite. Diario a ritroso.”, introdotta dal maestro Gaetano Dimatteo, il cui valore artistico va ben oltre i confini della stessa Lucania.
Carla Favoino, dopo gli studi liceali, si laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.
Prosegue la sua formazione presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, dove consegue il diploma biennale di perfezionamento in teoria e pratica della terapeutica artistica.
Ha prestato servizio come volontaria presso il centro di salute mentale Villino Ferrari e la Casa Circondariale di Castrovillari e successivamente presso l’associazione onlus Il Gabbiano a Nova Siri. Vive e lavora a Montegiordano. Lavando le ferite indica un percorso che passa dalla sofferenza alla beatitudine di un corpo pulito e diafano.
È presente il senso mistico dell’espiazione delle colpe attraverso la sofferenza, proprio della cultura cattolica. Elevazione e resurrezione della carne; Martirio, cristo, eroe immolato;
C’è un corpo martoriato che si trasforma in corpo sacro.
Una materia che trasuda lacrime e sangue e si trasforma in oggetto estetico.
Il quadro come testimonianza, traccia di un vissuto.
Nei suoi quadri l’Artista plasma una materia liquida e rarefatta, impalpabile, evanescente.
Come un alchimista, trasforma la materia,
oltrepassa la sua morfologia fino a sconfinare in visione onirica.
Diario a ritroso, perché le opere sono esposte secondo un ordine cronologico decrescente, si parte dai più recenti, Integrità e Nuvole, fino ad arrivare ai più remoti, Autoritratto in metropolitana, Dall’attico e alcune nature morte realizzate durante i primi anni d’accademia.
La tecnica usata nei quadri facenti parte del ciclo La ferita è quella dei colori acrilici e fusaggine su tela. Qui un anonimo paesaggio mediterraneo si dissolve sotto una pesante ed incessante pioggia.
Nel ciclo Nuvole la tecnica è quella degli acrilici su carta.
Il segno è fluido, senza asprezze e l’acqua scivola libera sul foglio,
fondendosi con la materia colorata. Il paesaggio si è ormai dissolto, lasciando spazio a diafane nuvole di vapore. Il “fare” è qui inteso come catarsi, liberazione da una materia pesante ed ingombrante. È il corpo che si fa spirito e viceversa. È l’eterno ritorno.

La mostra resterà aperta fino al prossimo 11 novembre presso i locali dell’associazione a Nova Siri marina.


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