Roma: periferie è ancora scontro

18.11.2014 06:53

 E ancora scontro a Roma sul tema della gestione delle periferie esploso lo scorso 11 novembre, quando gli abitanti del quartiere di Tor Sapienza si sono ribellati, criticando l’imposizione di due centri per rifugiati in una zona già degradata che ospita anche due campi rom, l’uno stanziale e l’altro semi abusivo.
Una convivenza che sta diventando sempre più difficile sul piano della sicurezza. Gli stessi residenti e comitati del quartiere hanno respinto che si tratti di razzismo quanto invece hanno voluto sottolineare che il malessere deriva dallo stato di abbandono della zona.
Ma la tensione sembra non essere ancora rientrata nonostante la visita del sindaco capitolino Ignazio Marino che, ricevendo le richieste dei residenti, ha promesso di risolvere al più presto la questione.
Oltre a Tor Sapienza, adesso i riflettori si sono accessi sulla zona dell’Infernetto, vicino ad Ostia, dove sono stati trasferiti alcuni minori. Ieri mattina è stato promosso un sit-in davanti ad un centro per minori disagiati dove sono stati ospitati 17 ragazzi trasferiti per ragioni di sicurezza da Tor Sapienza.
Un membro del comitato Infernetto Sicuro ha esposto un cartello che recava la scritta: “Non è razzismo ma legittima difesa”. Ma l’intolleranza nei riguardi dei rifugiati si è palesata anche nei confronti di chi non la pensa come loro e difende la linea che il problema non è degli immigrati. Rassicurazioni da parte di Marino che sul posto ha affermato che “entro un paio di giorni saranno trasferiti, perché da qui non riescono a raggiungere le scuole che frequentano a Roma”.

Se da una parte lo stesso Papa Francesco ha lanciato un appello affinché la popolazione non cedi alla tentazione dello scontro invitandola “a respingere ogni violenza”, il Santo Padre ha anche ricordato che “sono fatti che accadono in diverse città europee, specialmente in quartieri periferici segnati da altri disagi”.
Ed è proprio qui il nodo della questione, come ad esempio fu il caso della famosa rivolta delle “banlieue” che scoppiò nel 2005 in Francia. Tanto che lo stesso premier Matteo Renzi dal G20 a Brisbane in Australia ieri annuncia un piano per le zone disagiate delle città italiane a partire dal 2015. Il progetto secondo quanto ha poi aggiunto Renzi, prevede opere architettoniche, con intervento culturale.

Ma ieri è stata una giornata calda durante la quale si è svolta non solo per il centro di Roma la “Marcia delle periferie”, il corteo organizzato dai comitati di quartiere contro l’amministrazione Marino ma vi è stata anche una polemica tra il Sindaco della Capitale e il ministro dell'Interno Angelino Alfano chiamato in causa da Marino che aveva accusato il ministero dell’Interno di aver commesso molti errori nella gestione dei rifugiati.
Immediata la replica di Alfano che a tgsky24 ha commentato che “la gestione intelligente delle periferie non fa ricadere i problemi sul ministro dell’Interno. È il sindaco a scegliere i luoghi dei centri”.